Con il termine mobbing si fa riferimento ai fenomeni di carattere violento sia fisico che psicologico che vengono rivolti ad un collega o dipendente.
Nell’articolo di oggi, l’Avvocato Maurizio Amoroso ci illustrerà gli aspetti principale del mobbing sul lavoro e alcuni consigli per difendersi.
Cos’è il mobbing
Il termine mobbing deriva dall’inglese e letteralmente significa molestare o un’azione di bullismo.
Il significato contestualizzato riguarda quindi tutti quei fenomeni di carattere violento sia fisico che psicologico che un gruppo di persone rivolge ad un membro.
Il mobbing sul lavoro
In generale, sul luogo di lavoro, si verifica sotto forma di episodi di vessazione, attacchi verbali, calunnie, terrore psicologico e aggressività da parte di superiori oppure semplici colleghi. In questi casi, la vittima fatica a concentrarsi e persino a lavorare in serenità e al massimo della sua produttività.
Questo tipo di molestie ha spesso un obiettivo ben preciso e in alcuni casi si tratta di azioni premeditate e prolungate nel tempo. Lo scopo finale del mobbing è quello di distruggere emotivamente e psicologicamente la vittima, fino a farla crollare.
Queste è sarà portata al distaccamento sociale, isolandosi dai colleghi.
Chi subisce queste molestie viene declassato e dequalificato. Lo scopo finale del mobbing è ottenere il licenziamento della vittima che, portata all’esasperazione, si vedrà costretta a dare le dimissioni.
Le tipologie
Il mobbing sul lavoro può essere:
- orizzontale: messo in atto dai colleghi della vittima;
- verticale: dal datore di lavoro oppure da una persona ad un piano più alto della scala gerarchica. Per questo motivo è detto bossing.
- ascendente: chi viene mobbizzato è il datore di lavoro, tramite episodi di insubordinazione e mancanza di rispetto da parte dei dipendenti.
Come difendersi se si è vittima di mobbing.
Per ottenere giustizia, il “mobbizzato” può rivolgersi a organizzazioni sindacali o associazioni a tutela dei lavoratori. Queste, oltre a dare consigli legali, potranno dare anche supporto psicologico.
La vittima, inoltre, potrà rivolgersi anche alle forze dell’ordine, che si occuperanno di svolgere delle indagini sul luogo di lavoro della vittima per accertare la veridicità delle accuse.
Una volta verificato che ci siano i requisiti imposti dalla legge, la vittima potrà inviare una lettera di diffida al proprio datore di lavoro, comunicando gli atti che continuano a verificarsi da parte del “carnefice”
Gli atteggiamenti di mobbing sono perseguibili civilmente. Ci sono però episodi in cui i superiori o i colleghi sono perseguibili penalmente, ovvero:
- quando avviene una violenza fisica;
- In casi di molestia sessuale;
- A seguito di minacce e intimidazioni;
- In caso di diffamazione.
Nel caso in cui, gli episodi vengano confermati dalle forze dell’ordine si proseguirà con un processo nelle apposite sedi.