Cosa sapere sull'appropriazione indebita: definizione, procedibilità e conseguenze
Guida pratica per capire il reato di appropriazione indebita, come agire in caso di furto e cosa aspettarsi dalle conseguenze legali.
L’appropriazione indebita è un reato previsto dall’art. 646 del Codice Penale che consiste
nell’appropriarsi di denaro o di una cosa mobile altrui, di cui si abbia il possesso, per procurare a sé
o ad altri un ingiusto profitto. Ma cosa significa esattamente? Quali sono le differenze tra
appropriazione indebita e furto? E come si procede in caso di reato?
Innanzitutto, è importante capire che l’appropriazione indebita presuppone la presenza di un
possesso o di una disponibilità della cosa da parte dell’agente. Quindi, se qualcuno prende una
cosa senza il consenso del proprietario, siamo di fronte a un furto e non a un’appropriazione
indebita.
Un’altra differenza importante tra i due reati riguarda la relazione tra la cosa e l’agente. Nel caso
del furto, l’oggetto è nelle mani del proprietario e viene sottratto dall’agente con l’intento di
ottenere un profitto. Nell’appropriazione indebita, invece, l’agente si appropria di una cosa che già
possiede, senza averne diritto, per trarne un vantaggio illecito.
Ma come ci si comporta in caso di appropriazione indebita? Innanzitutto, è possibile procedere
con una querela presentata dalla persona offesa. Tuttavia, la querela va presentata entro tre mesi
dal fatto o dalla sua conoscenza. Se il termine scade, la vittima non potrà più presentare querela e
il reato non sarà più procedibile.
È importante sottolineare che l’appropriazione indebita può essere considerata anche aggravata,
nel caso in cui siano presenti specifiche circostanze che rendono il reato più grave. Ad esempio, se
l’oggetto rubato è stato preso con violenza o intimidazione, se l’agente è un pubblico ufficiale o un
incaricato di pubblico servizio, o se l’oggetto è stato preso a titolo di deposito necessario.
Le conseguenze legali dell’appropriazione indebita aggravata sono la reclusione da 2 a 5 anni o una
multa da 1.000 a 3.000 euro, ma in alcuni casi, come per esempio quando l’oggetto oggetto di
appropriazione indebita è particolarmente prezioso, la pena può essere aumentata.
Inoltre, se l’appropriazione indebita è commessa da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un
pubblico servizio nell’esercizio delle sue funzioni, la pena prevista dall’art. 646 viene aumentata e
può arrivare fino alla reclusione da 6 a 10 anni.
Infine, è importante sottolineare che l’appropriazione indebita è un reato perseguibile d’ufficio, il
che significa che l’autorità giudiziaria può agire d’ufficio, senza la necessità di una querela da parte
della persona offesa.
In ogni caso, se si è vittime di un reato di appropriazione indebita, è sempre consigliabile rivolgersi
a un avvocato penalista, che saprà consigliare sulle azioni da intraprendere per proteggere i propri
diritti e recuperare il proprio denaro o oggetto sottratto.
In conclusione, l’appropriazione indebita è un reato che può comportare conseguenze legali gravi.
Pertanto, è importante conoscere i propri diritti e agire tempestivamente per proteggerli. Se si
sospetta di essere vittima di un reato di appropriazione indebita, non esitare a contattare un
avvocato esperto in materia.