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La natura giuridica di Poste Italiane

Sul punto la Corte di Giustizia Europea sentenza 28 ottobre 2020 c-521/18

Poste Italiane SPA è una società che si occupa della gestione del servizio postale in Italia, essa è operativa anche nel settore della telefonia mobile, assicurativo e finanziario. La trasformazione di Poste Italiane in SPA è avvenuta con delibera del CIPE il 18/12/1997 in attuazione della legge n° 71/94. Inizialmente la società è stata partecipata dal Ministero dell’Economia per il 65% del capitale sociale e dalla CDP per il rimanente 35%;

Successivamente però l’intero ammontare delle quote societarie è stato assorbito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. 

Il settore del servizio postale così come quello del trasporto ferroviario è stato negli anni oggetto di progressiva liberalizzazione. Con l’emanazione del più recente decreto legislativo 31 marzo 2011 n° 58, di recepimento della terza direttiva postale, risulta ad oggi ad ogni effetto abolita l’ultima quota residua del monopolio di Poste Italiane spa. In concorrenza con Poste Italiane SPA dunque, anche altri operatori possono fornire servizi postali sia nell’ambito del servizio cosiddetto universale, sia nell’ambito dei servizi a valore aggiunto, restando invece affidati a Poste Italiane, in via esclusiva, le notificazioni a mezzo posta degli atti giudiziari e degli atti relativi al codice della strada. Ciò significa che al di fuori di queste specifiche attività, che si possono definire di “pubblico interesse”, i servizi offerti da Poste Italiane SPA devono ritenersi interamente assoggettati alle regole del libero mercato. 

Va ricordato inoltre, che alla fine dell’anno 2015, su impulso del Ministero delle Finanze è stato avviato un processo di vendita delle quote azionarie di Poste Italiane SPA. 

Ora, fino al 2001, Poste veniva pacificamente considerata un organismo di diritto pubblico come tale sottoposta all’obbligo di effettuare gare d’appalto. Si ritenevano infatti sussistenti numerosi indici rivelatori del pieno controllo statale e del perseguimento delle finalità proprie dell’organismo di diritto pubblico. 

Tuttavia l’apertura alla concorrenza del settore postale, la qualificazione di Poste Italiane come impresa pubblica operante nell’ambito dei cosiddetti settori speciali, la liberalizzazione dei servizi postali, la diversificazione delle attività della società e la quotazione della stessa hanno dato origine ad un acceso dibattito dottrinale e ad un contrasto giurisprudenziale sulla natura di organismo di diritto pubblico della stessa. 

Questa situazione di incertezza ha spinto il TAR del Lazio con ordinanza n° 7778 del 12 luglio 2018 a chiedere l’intervento della Corte di Giustizia Europea al fine di fugare ogni dubbio circa la questione della natura giuridica di Poste Italiane.

Orbene, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea con sentenza del 28 ottobre 2020 ha stabilito che Poste Italiane riveste la qualità di impresa pubblica e non di organismo di diritto pubblico. Infatti si tratta di una società che opera in condizioni normali di mercato e che mira a realizzare un profitto e sostiene le perdite risultanti dall’esercizio delle sue attività e dunque non può essere qualificata come organismo di diritto pubblico. 

 

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